Fermiamo la nuova dittatura europea
Siamo tutti consapevoli che i famosi “speculatori occulti”, responsabili della crisi che stiamo vivendo, altro non sono che un gruppo di banchieri. Come premio, non solo stiamo affidando loro la responsabilità di farci uscire dalla crisi, ma gli stiamo anche garantendo l’immunità giudiziaria per farlo.
Il 19 luglio 2012 il Parlamento ha ratificato l’entrata nel MES (ESM – European Stability Mechanism). Questo “meccanismo” di stabilità altro non è che un istituto finanziaro intergovernativo nel quale gli Stati aderenti entrano in qualità di Soci e/o Debitori. Oltre ai circa 125 miliardi di Euro che dovremo sborsare per entrare (il MES ha comunque il diritto di richiedere un aumento di capitale in qualsiasi momento, pena sanzioni), ci siamo impegnati a riportare il rapporto deficit/PIL al 60% nel giro di vent’anni (ora siamo al 125/126%).
Questo significa dover pagare circa 45 miliardi di euro l’anno. Ancora peggio l’ipotesi di ricorrere al fondo per un prestito: non dovessimo essere in grado di ripagare il debito contratto nei tempi stabiliti, il fondo acquisirebbe il diritto di decidere delle nostre politiche economiche finanziarie, sospendendo di fatto la democrazia nel nostro Paese.
E, come se non bastasse, il fondo ha garantito la totale immunità ai suoi funzionari, oltre che l’inviolabilità di archivi e proprietà e l’esenzione da qualsiasi tassazione per i suoi averi e profitti.
L’EUROGENDFOR (EGF) è stata istituita nel 2007. È un corpo di polizia militare che risponde al CIMIN, il gruppo dei ministri degli esteri dei sei Paesi che ne forniscono l’organico. Gli incarichi attribuiti a questo corpo, nel trattato di Velsen, non sono ben definiti. In linea di massima variano dalla repressione di eventuali tumulti di piazza alla supervisione delle indagini delle varie polizie nazionali. Anche i soldati dell’EGF godono di immunità per tutte le azioni compiute nell’adempimento dei loro doveri, oltre all’inviolabilità di sedi e comunicazioni; non sono neanche tenuti a rimborsare eventuali danni arrecati a cose o persone… Grazie a tutte queste concessioni l’EGF non ci sembra, per statuto, molto diversa dalle varie polizie segrete che per decenni hanno sottomesso e terrorizzato diverse popolazioni in tutto il mondo.
La protesta è nata in seguito ad un appello lanciato su youtube. Alcuni ragazzi di Ceriale (SV), demoralizzati dal sistema e proccupati per il loro futuro, si sono domandati per quale motivo dovessero esser loro a pagare le colpe altrui.
Nel video hanno chiesto aiuto per formare una catena umana e circondare il Parlamento. Luigi Tenderini ha raccolto l’appello e creato una pagina facebook, Catena Umana Attorno al Parlamento, per organizzare l’evento. Il 10 di aprile, davanti a Montecitorio, erano in cinque. Hanno piazzato le tende e sono stati arrestati. Ci hanno riprovato l’11 luglio: questa volta, a Roma, sono arrivate cinquecento persone. Nessuno ne ha parlato, ma l’11 luglio qualcosa è cambiato. Chi era presente è rimasto in contatto, aprendo sezioni di Catena Umana nelle città di provenienza. Oggi abbiamo sedi in una quarantina di città ed ogni giorno ci chiedono di aprirne di nuove. Tramite queste sedi, oltre ad organizzare presidi informativi, distribuiamo volantini e manifesti per promuovere la prossima data della protesta: il 29 settembre. Il nostro movimento è, per il momento, apolitico. Al nostro interno abbiamo superato le vecchie divisioni tra destra e sinistra e lottiamo per spazzare via una classe politica, tutta, che ha superato da molto tempo ogni limite di decenza. Le alternative a questa classe politica esistono…
In Germania, il MES è stato ratificato il 29 giugno dal Bundestag. In seguito ai numerosi ricorsi presentati da accademici, parlamentari e comuni cittadini, la Corte Costituzionale ha sospeso la firma del presidente Gauck fino al 12 settembre, data nella quale si pronuncerà in materia. In Italia, in seguito alla ratifica del Parlamento, l’avvocato Paola Musu ha denunciato per alto tradimento e violazione della Costituzione il Presidente Napolitano, il professor Monti e tutti i parlamentari che hanno votato a favore del trattato. Inutile dire che l’Italia non è la Germania: non solo né i media, né le forze politiche, hanno mai aperto una discussione seria sull’argomento, ma la hanno di fatto censurata.
Per protestare contro l’impostazione che sta’ prendendo l’Unione Europea, partiremo da Verona la mattina del 13 settembre 2012 per marciare su Vicenza, sede dell’EUROGENDFOR; l’arrivo è previsto per il 15 mattina. Due settimane più tardi, il 29 settembre 2012, occuperemo la piazza di Montecitorio a Roma. Ad oltranza. È giunto il momento di far sentire la voce del popolo…
Pubblicato il: 10 Luglio 2012
Alcune grandi banche sono al centro di un mega scandalo per aver truccato i tassi d'interesse mondiali, rubando milioni di euro ai cittadini sui loro mutui, prestiti d'onore e molto altro! Noi finiremmo in carcere in un attimo, mentre la Barclays dovrà soltanto pagare una multa che corrisponde a una minuscola parte dei suoi profitti! L'indignazione sta crescendo: è la nostra opportunità per mettere fine allo strapotere delle banche sulle nostre democrazie.
Il Commissario europeo per il mercato Michel Barnier ha alzato la testa contro la potente lobby delle banche e vuole promuovere una riforma che metterebbe dietro le sbarre i banchieri che commettono frodi come questa. Se l'Ue facesse il primo passo, poi tutto il mondo potrebbe seguire. Ma le banche hanno alzato le barricate, e soltanto un'ondata di persone che si battono per il cambiamento può far passare queste riforme.
Se nel giro di 3 giorni saremo 1 milione di persone dalla parte di Barnier, questo appoggio gli darà la forza necessaria per smascherare la lobby delle banche e spingere i nostri governi a portare a casa la riforma. Firma la petizione: i nostri numeri crescenti saranno rappresentati di fronte al Parlamento europeo dalla messa in scena di banchieri dietro le sbarre.
Alcune grandi banche sono al centro di un mega scandalo per aver truccato i tassi d'interesse mondiali, rubando milioni di euro ai cittadini sui loro mutui, prestiti d'onore e molto altro! Noi finiremmo in carcere in un attimo, mentre la Barclays dovrà soltanto pagare una multa che corrisponde a una minuscola parte dei suoi profitti! L'indignazione sta crescendo: è la nostra opportunità per mettere fine allo strapotere delle banche sulle nostre democrazie.
Il Commissario europeo per il mercato Michel Barnier ha alzato la testa contro la potente lobby delle banche e vuole promuovere una riforma che metterebbe dietro le sbarre i banchieri che commettono frodi come questa. Se l'Ue facesse il primo passo, poi tutto il mondo potrebbe seguire. Ma le banche hanno alzato le barricate, e soltanto un'ondata di persone che si battono per il cambiamento può far passare queste riforme.
Se nel giro di 3 giorni saremo 1 milione di persone dalla parte di Barnier, questo appoggio gli darà la forza necessaria per smascherare la lobby delle banche e spingere i nostri governi a portare a casa la riforma. Firma la petizione: i nostri numeri crescenti saranno rappresentati di fronte al Parlamento europeo dalla messa in scena di banchieri dietro le sbarre.
Firma la petizione : avaaz
Alla Commissione europea, al Parlamento europeo e agli stati membri:
In qualità di cittadini preoccupati dagli scandali che stanno scuotendo le banche e che stanno peggiorando le nostre economie e stili di vita, vi chiediamo di agire affinché i banchieri siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Questo può succedere soltanto grazie a una legislazione forte contro gli abusi del mercato, includendo sanzioni penali per i banchieri che calpestano o non rispettano le nostre leggi.
Cambiamento e mistificazione
di Carlo Diana - 2 Agosto 2012
Riforme salutate dai più come ottimi provvedimenti di risparmio di spesa pubblica, in verità sono tasselli di quella più generale strategia che inaugura la nuova epoca politica ed economica fondata su istituzioni "leggere". Si profila lo scadimento dei processi democratici
La concentrazione della ricchezza, così come si va realizzando, è incompatibile con la democrazia perchè in pochi decidono le sorti di tutti. Non si tratta dei normali meccanismi di democrazia rappresentativa (già forma gravemente imperfetta) ma di una strozzatura della rappresentanza con l'alterazione dei meccanismi istituzionali. I governi tecnici ed il mandato loro assegnato (dal mercato per mezzo dei parlamenti) eseguono i programmi di ristrutturazione degli assetti democratici perché così come essi furono concepiti nelle costituzioni europee del dopoguerra, conteplano ancora forme di protezione sociale e non consentono politiche a sostegno di una simile concentrazione di ricchezza. Concentrazione che la nostra Costituzione ritiene incompatibile - per il grave potenziale antisociale in essa racchiuso - con uno stato democratico fondato sul lavoro e sulla solidarietà. I governi Tecnici lavorano per conto di quel 1% ed in nome dei popoli (99%). Un mandato di rappresentanza che neppure la più liberista legislazione avrebbe il pudore di ospitare nel proprio codice civile. Come può essere illecita in campo civilistico la concentrazione in forma di "cartelli e trust", ad esempio, mentre gli stati nazionali e la stessa Europa promuovono con rinnovati vigore e convinzione la concentrazione politica ed economica nelle istituzioni pubbliche? Nei prossimi mesi potremmo leggere nei manuali di diritto pubblico e costituzionale il paradosso, un liberismo di ultima generazione (quello istituzionale) che sorpassa per penetrazione sociale e disinvoltura normativa persino quello privatistico, moderato dalle norme civilistiche.
Dunque, invito a leggere tutto quanto va accadendo, con questa lente. Forse ci si accorgerà anche che riforme salutate dai più come ottimi provvedimenti di risparmio di spesa pubblica, in verità sono tasselli di quella più generale strategia che inaugura la nuova epoca politica ed economica fondata su istituzioni "leggere", dove pochi uomini decidono su molte cose, su territori sempre più larghi, in materie sempre più vaste e con poteri e deleghe rafforzati. Ciò accade in Europa con la richiesta di cessione di sovranità agli stati nazionali per consentire la formazione di istituzioni europee più decisioniste ma meno rappresentative dei popoli e dei diffusi bisogni delle persone. Accade in Italia, sul fronte delle istituzioni centrali, con la richiesta del presidenzialismo e del rafforzamento dei poteri del presidente Consiglio, assieme ad un ridimensionamento del numero e delle funzioni dei parlamentari. Un simile assetto sposterebbe gran parte della funzione legiferatrice in materia economica dal Parlamento al Governo, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Repubblica. Accade nelle istituzioni territoriali con le "città metropolitane", in cui dieci persone decideranno su materie più ampie, in territori più vasti e con deleghe più numerose, dove oggi sono chiamati ad esprimersi cento consiglieri. Si apprezza solo ed esclusivamente il risparmio di spesa (ammesso che ci sia davvero) ma in pochi notano lo scadimento dei processi democratici e l'alterazione dei meccanismi di rappresentanza.
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