Translate

martedì 14 agosto 2012

LA CASTA : come i politici non rinunciano ai privilegi

MANGIA MANGIA ..CHE TI PASSA

a noi chiedono sacrifici e loro si ingrassano impunemente alle nostre spalle

 

Emilia, la casta si tiene il vitalizio

di Mauro Munafò
Il consiglio regionale respinge con voto bipartisan la proposta del M5S per ridurre i privilegi e le auto blu dei politici e destinare i soldi risparmiati ai terremotati
(25 luglio 2012)
Aiutare i terremotati va bene, ma a condizione che questo non vada a scalfire i privilegi dei politici. L'assestamento di bilancio approvato della regione Emilia Romagna ha previsto lo stanziamento di 64 milioni di euro per gli sfollati: risorse ottenute anche "attraverso risparmi e l'ottimizzazione nelle spese di gestione dell'Assemblea legislativa (2 milioni di euro)", recita il comunicato. Eppure, quando ai consiglieri è stato chiesto un ulteriore sacrificio sui propri vitalizi, sulle proprie auto blu o sul cumulo di cariche e stipendi, la solidarietà è stata presto accantonata.

Durante la votazione in assemblea del disegno di legge sul bilancio, il Movimento 5 Stelle per voce dei consiglieri Favia e Defranceschi ha presentato 21 emendamenti per proporre risparmi della politica da destinare alla popolazione colpita dal sisma. Ventuno emendamenti presentati, ventuno emendamenti bocciati a stragrande maggioranza da Pd, Pdl, Udc e Lega. Non senza uno strascico di commenti velenosi.

"Provvedimenti strumentali", per il consigliere leghista Manfredini, solo "provvedimenti di bandiera" per il capogruppo del Pd Marco Monari, "un modo per sfruttare l'assemblea in maniera mediatica", secondo il consigliere dell'Udc Silvia Noè, "solo invidia e rancore" per il pidiellino Enrico Aimi sono state alcune delle reazioni dell'Aula alle proposte.

"Siamo stati attaccati e biasimati perché i nostri emendamenti volevano togliere privilegi. Si sono inventati ogni tipo di scusa pur di non votarli. E mai una parola nel merito delle proposte", ribatte Giovanni Favia, consigliere del Movimento 5 Stelle.

Gli emendamenti dei grillini, in alcuni casi già presentati in Commissione o estratti da proposte di legge, proponevano una significativa sforbiciata ai privilegi dei consiglieri regionali e dei vertici amministrativi: divieto di cumulabilità dei vitalizi, divieto di cumulabilità delle indennità, riduzione del numero di assessori della Giunta, elevamento dell'età in cui i consiglieri percepiscono il vitalizio, possibilità di rinunciare al vitalizio, dismissione e blocco degli acquisti diauto blu, limite allo stipendio e al numero dei dirigenti regionali, divieto di conferimento di incarichi al personale in pensione (con cui spesso si finisce per percepire due stipendi).

Iniziative a cui, almeno nelle dichiarazioni, tutte le parti politiche sono favorevoli ma che poi vengono periodicamente bocciate. Poco importa se in questo caso verranno tolte migliaia di euro alle esigenze di chi è rimasto senza casa e senza un lavoro. L'auto blu e il vitalizio non si toccano.
DA l'ESPRESSO
 

Regioni, l'altra casta

di Mauro Munafò
Stipendi sui 10 mila euro, nessun bisogno di pernottare fuori, parcheggi gratis in centro, palco riservato alla Scala, voli gratis a Roma e un iPad in regalo per tutti: un consigliere lombardo ci guida tra i privilegi suoi e dei suoi colleghi
(28 luglio 2011)
Stipendio che sfiora i 10 mila euro al mese, e senza neppure la scomodità di doversi pagare un albergo a Roma. Calcolo delle presenze "elastico", parcheggi e biglietti gratis, iPad omaggio e persino un palco riservato a teatro. E' la vita dei consiglieri regionali, non molto diversa da quella dei deputati e dei senatori. Certo, in busta paga ci sono un paio di migliaia di euro in meno, ma con il fatto che si risparmia i pernottamenti nella capitale, il netto finisce per essere simile.

A condurre L'Espresso tra i privilegi della "castina" delle Regioni è Gabriele Sola, consigliere della Lombardia per l'Italia dei Valori, da sempre impegnato sul fronte della riduzione dei costi della politica. E la Lombardia non è certo il consiglio più spendaccione (anzi, in rapporto agli abitanti è tra i più sobri), specie a confronto con casi disperati come la Sicilia.

Proprio su proposta di Sola e del consigliere Cavalli (ex Idv, ora Sel) è stata di recente approvata una mozione per la riduzione dei privilegi dei politici del Pirellone. «Adesso c'è stato un leggero taglio a stipendi e benefit, ma comunque la retribuzione rimane su livelli importanti, tra gli 8.500 e i 9.500 euro al mese», spiega Sola mostrando la sua ultima busta paga. «Abbiamo inoltre tutta una serie di privilegi per il nostro ruolo».

Partiamo quindi dallo stipendio, calcolato attraverso una serie di parametri non proprio intuitivi. I consiglieri hanno diritto a un'indennità e a una diaria collegata al numero di presenze in assemblea e in commissione: per ogni assenza, viene scalato un gettone di circa 140 euro. Ma è proprio sul calcolo di queste presenze che si generano le prime storture. «C'è un registro delle presenze compilato dai commessi, e il consigliere deve firmarlo presentandosi in aula entro 15 minuti dall'inizio della seduta»,spiega Sola. «Il problema è che, una volta firmato, volendo si può anche lasciare l'aula».

Lo stesso presidente Formigoni risulta uno dei beneficiari di questo sistema. «Quest'anno, essendo i 150 anni dell'Unità d'Italia, all'inizio delle sedute suona l'inno nazionale», dice Sola «E Formigoni lo vediamo quasi solo in questi minuti iniziali». Insomma, prende i soldi e scappa.

Va però segnalato che in Lombardia, a differenza di altri casi, la partecipazione a un convegno non può essere avanzata come giustificazione per l'assenza in aula. «Non ci sono assenze giustificate, per malattia o per altro», dice Sola. «Solo le missioni istituzionali possono valere in questo senso, ma è difficile che un consigliere possa accedervi».

Un'eccezione la fanno quelle che Sola chiama le "gite di gruppo", ovvero missioni istituzionali a cui sono invitati tutti i consiglieri e che si rivelano un'enorme spesa per il bilancio pubblico. Di recente la Regione Lombardia ha invitato assessori e consiglieri all'inaugurazione degli uffici a Bruxelles: una due giorni di viaggio che «di certo non era low cost», spiega Sola. Le proteste dei partiti di opposizione ha poi ridimensionato la "gita di classe", a cui hanno partecipato solo alcuni rappresentanti e non l'intero consiglio.

Oltre all'indennità calcolata sulle presenze effettive, lo stipendio dei consiglieri prevede anche un rimborso variabile in base alla distanza degli uffici dalla propria residenza: in questo modo un consigliere di Sondrio riceve un compenso superiore a uno di Milano. L'importo di questo rimborso può arrivare fino a un massimo di circa 1.900 euro al mese.

Su tutto il fronte trasporti comunque i consiglieri lombardi non possono lamentarsi. Innanzitutto hanno diritto a una tessera per l'auto che permette di accedere a tre privilegi non da poco nella città della Madunina: possibilità di parcheggiare in tutta Milano, diritto ad utilizzare le corsie riservate a taxi e autobus e accesso illimitato alla Ztl.

Per chi alle ruote preferisce i binari, c'è invece la tessera de Le Nord, il servizio ferroviario locale compartecipato dalla Regione, che permette di andare su tutti i treni della società. Ma il capitolo viaggi si arricchisce anche della possibilità di volare gratis, con un tetto massimo di 11 voli l'anno calcolati sulla tratta Roma-Milano e «da giustificare per esigenze di servizio». Se si è invece alla ricerca delle famigerate auto blu, bisogna salire di un livello e andare all'Ufficio di Presidenza, i cui componenti percepiscono una cifra intorno ai 30 mila euro l'anno se rinunciano a questi veicoli.
 

Casta, la cresta sui rimborsi

di Francesca Sironi
Ai consiglieri regionali, oltre allo stipendio, viene dato un bel gruzzolo per gli spostamenti in auto fino al palazzo. Ovviamente non ai prezzi delle tabelle chilometriche Aci, per carità. Ma l'aspetto più incredibile è che i viaggi vengono remunerati anche se i politici poi non li fanno. Ecco come
(07 maggio 2012)
Rimborsi per le spese di trasporto. Una piccola voce fra le varie indennità e la diaria che ogni consigliere regionale d'Italia percepisce mensilmente, ma una spesa che a guardarla bene non è poi così minuta. In Emilia Romagna negli scorsi giorni è scoppiato lo scandalo: non solo il rinvio a giudizio del consigliere Pdl Alberto Vecchi per aver falsificato la propria residenza così da aumentare i costi del tragitto per le sedute, ma anche i rimborsi chilometrici più alti d'Italia. Erano 0,81 centesimi a chilometro, il doppio della media delle tariffe Aci, fino a qualche giorno fa. Ora la giunta di Errani ha approvato una riduzione a 0,50 cents per le sole effettive presenze dei consiglieri. Ma com'è messo il resto d'Italia? Molto bene, per i consiglieri, un po' meno per i contribuenti. Un consiglio al neo commissario Bondi su dove, forse, si può andare a risparmiare.

Presenze miracolose
Per il rimborso delle spese di trasporto molte regioni assumono un numero di ingressi forfettario cui fare riferimento. In Lombardia, Toscana, Molise, Lazio e Basilicata i consiglieri vengono rimborsati per diciotto viaggi al mese. Il record lo detiene il Friuli Venezia Giulia, che presume i suoi consiglieri arrivino a palazzo almeno 21 volte.

Peccato che dall'inizio dell'anno i giorni effettivi di lavoro del consiglioTrieste siano stati solo 40 (in tutto): meno della metà di quelli rimborsati.

Lo stesso vale per le altre Regioni. Nel 2011 il consiglio regionale lombardo si è riunito in tutto l'anno 26 volte. Ci sono i lavori delle commissioni, è vero, 206 riunioni registrate, ma il più delle volte accorpate negli stessi giorni perché nelle regioni d'Italia, si sa, raramente si lavora il lunedì e il venerdì.

Così i consiglieri lombardi si vedono comunque in busta paga un bel gruzzolo relativo a 212 presenze. A guadagnare di più in questo modo sono però i consiglieri della Basilicata, che ricevono 0,63 centesimi al chilometro per il doppio della distanza da casa. Assumendo che abiti a 50 chilometri dal capoluogo, un consigliere si trova così 13.600 euro l'anno di rimborso spese, una mancia di 1.134 euro al mese solo per muoversi in macchina.

Il mercato dei prezzi
Solo sei regioni su ventuno si basano sulle tariffe aggiornate dall'Aci. In molti casi nelle leggi istitutive o nei decreti dell'ufficio di Presidenza viene indicato genericamente il valore relativo al costo di un litro di benzina. In quest'articolo abbiamo tenuto come riferimento la cifra di 1,897 euro al litro, media nazionale per Quotidiano Energia al 30 aprile 2012. In tutta Italia i prezzi così calcolati variano dagli 0,25 centesimi al km stabiliti dalla Regione Puglia agli 0,63 della Basilicata. In media i valori si aggirano fra 0,37 e 0,47 cents a chilometro.

Sembrano briciole, ma bastano un paio di moltiplicazioni per ottenere dei rimborsi che assomigliano a veri e propri stipendi. Stando in Lombardia, si passa da un minimo di 295 a un massimo di 2.360 euro al mese per la distanza limite di 240 chilometri da Milano. In Calabria, ad esempio, i residenti nelle zone del Nord della regione vengono rimborsati per 300 chilometri: sono 120 euro in tasca al giorno. Bisogna poi stabilire qual è invece il tragitto minimo che bisogna esser costretti a compiere per aver diritto al rimborso: in Puglia sono 40 chilometri, nel Lazio 15, in Liguria si restituiscono le spese di traspoto anche a chi risiede nel capoluogo.

Facciamo a forfait
I conti sono più semplici quando le regioni stabiliscono un forfait corrispondente alle varie distanze. Lo fa, abbiamo visto, il Friuli Venezia Giulia. Ma i numeri li dà sul serio la Sicilia: per le spese di trasporto ferroviario, aereo e marittimo prevede per i suoi deputati un rimborso "forfetario" di 10.095 euro l'anno. Non basta, perché naturalmente comanda il trasporto su gomma. Siamo così a 13.293 euro l'anno per chi percorre al massimo 100 km, 15.979 per chi li supera. Non si vorrà negare qualcosa anche a chi è residente a Palermo, nonostante la macchina forse la prenda ben poco: infatti, sono 6.646 euro all'anno. Cifre, in realtà, simili alle spese delle altre regioni, se non fosse per l'attenzione riservata ai deputati palermitani.
 

Ecco chi sono gli onorevoli a tutti i costi

Nome per nome, deputati e senatori che hanno mantenuto il doppio incarico
(11 luglio 2011)

Nessun commento:

Posta un commento